Fare il manager nelle organizzazioni di oggi presuppone una gestione differente delle persone e il coordinamento di gruppi di lavoro da remoto. Le persone lavorano in posti diversi e spesso in momenti diversi.
Il contesto organizzativo e la cultura manageriale stanno profondamente mutando a causa delle modalità di lavoro in smart working, di team decentralizzati e il più delle volte multiculturali e dell'irrefrenabile sviluppo tecnologico. Questi cambiamenti influenzano profondamente il modo in cui i manager pensano, agiscono e reagiscono ..o subiscono il contesto.
Sopratutto la crescente diffusione dello smart working sta generando team di collaboratori “ibridi”, in cui ci sono delle persone che si incontrano ogni giorno e altre non così spesso. Questo determina che il manager deve impostare il proprio lavoro in modo diverso per rendre la sua leadership coerente con questa realtà organizzativa imprescindibile.
Nel fare coaching agli Executive e Middle Manager sempre più spesso mi imbatto nel tema: ma come faccio a gestire i miei collaboratori e stimolarli a conseguire obiettivi e risultati senza fare affidamento sulla comunicazione diretta e vis a vis in tempo reale?
Dietro a questa domanda, approfondendo le ragioni più “intime” durante le sessioni di coaching, prevalentemente emerge la paura del manager che se non “vedo” il mio team o i miei collaboratori al lavoro non sono in grado di monitorare l’avanzamento del loro lavoro, capire come lo stanno facendo, verificare se potranno rispettare la scadenza…
E qui si aprono vari filoni di insicurezze: dalla difficoltà di dare fiducia alle capacità dei collaboratori e al loro senso di responsabilità; alla propria capacità di delega; e ancora alla difficoltà di ragionare per obiettivi, piuttosto che del condividere cosa deve essere fatto e in quali tempi piuttosto che imporre il come deve essere fatta un’attività secondo il proprio punto di vista.
Come abbiamo risolto queste paure?
Rafforzando delle abilità quali:
- comunicare in modo più efficace migliorando e rendendo più efficace il linguaggio verbale che viene veicolato da uno strumento tecnologico
- ascoltare in modo attento
- domandare piuttosto che rispondere o reagire in modo impulsivo
- incrementare la fiducia e l’empatia tra e con i propri collaboratori
- gestire in modo attento le riunioni e prepararle prima con maggiore cura dei tempi e degli obiettivi
- vedere la tecnologia come uno strumento e non come una barriera
- focalizzarsi sui risultati definendo KPI intermedi
- cercare e dare feedback
Ecco che alla fine emerge che quello che cambia nel gestire le persone in presenza o in remoto non sono tanto le skill base della leadership, ma l’impegno e l’abitudine ad applicarle in maniera più consapevole e accurata, in quanto filtrate dagli strumenti tecnologici.
Quindi qualche consiglio base per superare le paure e diventare un eccellente manager anche da remoto:
- Esaminare le proprie credenze, eliminando eventuali pregiudizi che determinano il modo in cui poi le persone saranno (o si sentiranno) guidate;
- Massimizzare le potenzialità offerte dagli strumenti tecnologici, scegliendo e, se necessario imparando ad usare, lo strumento giusto in funzione dell’attività da sviluppare;
- Avere fiducia nelle proprie e altrui capacità e nel raggiungimento dei risultati con senso di responsabilità di gruppo.
A supporto del fatto che lavorare da remoto funziona, una volta superata qualche umana resistenza, cito alcuni dati positivi del 2018 dovuti all’introduzione dello Smart Working in azienda (Fonte l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano 2018 (*)), perché possono servire come stimolo per vedere il manager da remoto come una grande opportunità da cogliere, affinando le inevitabili e necessarie modifiche al proprio stile di leadership.
Secondo i Responsabili di Smart Worker intervistati nell’indagine, i principali benefici dello smart working a livello team riscontrati dopo la prima fase di assestamento sono: + 37% responsabilizzazione sul raggiungimento dei risultati; +33% nell’efficacia di coordinamento e + 32% nella motivazione e soddisfazione sul lavoro.
Mentre, i primi 5 benefici individuali, emersi nella stessa indagine, dalle interviste effettuate a tutti gli Smart Worker coinvolti nelle aziende campione, in ordine di priorità, sono:
- Evitare lo stress durante il trasferimento casa-ufficio;
- Migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale;
- Svolgere meglio il lavoro;
- Aumentare l’efficienza sul lavoro;
- Sentirsi più motivato.
In sintesi lavorare in remoto è ormai una rivoluzione inarrestabile, ma per i Manager ,“da remoto” o non, i presupposti rimangono:
“Il grande leader non è necessariamente colui che realizza le imprese più grandi. E’ colui che sa far compiere alle persone le imprese più grandi”
(Ronald Reagan)
(*) Indagine condotta nel 2018 su oltre 1000 aziende -tra grandi imprese, PMI e pubbliche amministrazioni che hanno già introdotto lo SW- dell’Osservatorio del Politecnico di Milano #osw18 smart working: una rivoluzione da non fermare.